Katusha-Alpecin, Zakarin: “Il 2018 sarà incentrato sul Tour. Devo ancora decidere riguardo il Giro”

Ilnur Zakarin punta forte sul Tour de France 2018. Reduce dalle ottime prestazioni a Giro d’Italia e Vuelta a España, per il russo è chiaramente tempo di puntare alla Grande Boucle, della quale ha già vinto una tappa nel 2016, quando si presentò al via dopo la tremenda delusione del ritiro dalla Corsa Rosa per infortunio. Il 28enne della Katusha – Alpecin vuole dunque continuare il suo percorso di crescita dopo il quinto posto di Milano e il terzo di Madrid ottenuti quest’anno, arrivati al termine di prove convincenti, in costante crescendo.

“Penso di poter entrare nei cinque, o anche salire sul podio – conferma a cyclingews – Penso di essere pronto e voglio davvero provarci. Ho già fatto Giro e Vuelta come capitano, ora è tempo di affrontare il Tour“. Per il momento non ci sono ulteriori dettagli sul suo calendario, anche se appare chiaro come la corsa francese sarà il fulcro della sua stagione, a prescindere dalla sua decisione riguardo l’altro GT a cui partecipare. “Non ho ancora deciso riguardo il Giro, ma di sicuro sarò al Tour per guidare la squadra – aggiunge – Potrei farei Giro o Vuelta, ma il 2018 sarà incentrato sul Tour“. Il programma di avvicinamento alla Grande Boucle dovrebbe partire dall’Abu Dhabi Tour e quindi passare sicuramente da Parigi-Nizza, Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro del Delfinato.

Malgrado la presenza in squadra di Marcel Kittel, la compagine russa punterà dunque su due cavalli nella prossima edizione della Grande Boucle, cercando di garantire ad entrambi il giusto supporto. “Penso che avrò tre scalatori per me, così come ci saranno tre uomini per Marcel – spiega al noto portale – Ma i corridori per la pianura e per le volate potranno aiutare anche me nella prima settimana, quando saremo nelle strade strette e sul pavé. Non ho mai corso sul pavé, ma andrò a vedere le strade dopo la Liegi – Bastogne – Liegi. Penso che potremo avere anche una grande squadra per la cronosquadre con Tony Martin e Alex Dowsett“.

Consapevole della grande pressione che avrà sulle spalle, Zakarin vuole fare tesoro delle sue precedenti esperienze, anche per affrontare quelle insidie che spesso possono taglarti fuori sin dai primi giorni di gara. “So di dover restare calmo una volta che sarà iniziata – ammette – Quel che ho imparato dal Tour 2016 è che non devo farmi troppo coinvolgere emotivamente da quel che succede intorno a me. Altrimenti porta a diventare nervosi e commettere errori. Bisogna restare calmi, soprattutto la prima settimana“.

Oltre allo studio del percorso, per poter ambire ad alti risultati sa dunque che dovrà anche lavorare sui suoi punti deboli, che ritiene essere soprattutto mentali. La gestione dell’emotività si ritrova anche nel suo rapporto con le discese, nelle quali ha dimostrato di essere migliorato, ma che sa essere ancora momento delicato. “Se mi dovessi dare un voto come discesista mi darei un 4/10 – confessa – Non so quale sia, ma il problema era nella mia mente. Forse veniva dalla caduta al Giro 2016, ma il prossimo anno non penso sarà un problema. Non ho bisogno di grande supporto, ma devo essere più forte mentalmente. So che c’è un problema e posso risolverlo“.

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